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CINA

Vi accompagno in un paese che ho prima odiato e poi amato. Nel 2003 ho organizzato e accompagnato un viaggio per la televisione di Hong Kong che durò tre mesi. Tornai a casa razzista. Era il periodo della SARS e giravo l'Africa (dall'Algeria all'Etiopia via terra) con 7 cinesi e 4 algerini. Tornai a casa che non sopportavo nulla che fosse cinese. Ma nel 2011, mia mamma mi convinse ad organizzare un viaggio in Cina: la ringrazio ancora adesso, perchè quel paese, nonostante tutto, l'ho amato. Quattro i luoghi che mi sono rimasti nel cuore e ben due quelli che mi hanno profondamente emozionato. Ma andiamo con ordine. Pechino e la sua famosa città proibita mi hanno lasciato indifferente, mentre ho trovato splendida Shangai: il colpo d'occhio di Pudong, con la Shanghai Tower (632 m) e la torre televisiva Oriental Pearl (con il suo fantastico ristorante girevole), visto dal Bund è il distretto futuristico, a parer mio, più bello ed elegante. Non può competere nè con Dubai e nè con altre concentrazioni di grattacieli! Sarà anche che per arrivare dall'aeroporto in città abbiamo sperimentato il treno a lievitazione magnetica, il che vuol dire viaggiare a 400 km/h e non accorgersene nemmeno, ma Shangai è l'unica città in Cina che mi sembra a dimensione d'uomo. Dal futuro al passato: di fronte alla Grande Muraglia ho amato la Cina! Questa straordinaria opera mi ha emozionato e non poco: ho voluto percorrerne una piccola parte in solitaria, per assaporare le emozioni che mi dava, da sola, senza nessuno intorno, lontana dalla massa (cosa non facile in Cina), camminavo sulla storia, sulla grandezza umana. Certo, il rovescio della medaglia era il numero di vite umane che erano costate alla costruzione, ma la sensazione di grandezza che mi ha dato questa muraglia "infinita" non l'ho mai provato altrove. Chi è stato in Cina e non ha visitato Píngyáo non credo che possa dire di conoscere l'anima cinese: questa è la città diventata famosa grazie al film "lanterne rosse" e ancora oggi è forse l'unica rimasta intatta con le sue case a corte, di pietra grigia, alcune trasformate in splendidi alberghi. Alla sera quando cala la luce del sole e si accendono le lanterne, sembra di essere sul set di un film. Il centro storico di epoca Ming e Qing (1368-1911) è perfettamente conservato e molti sono i monumenti da visitare, tra i quali la prima banca della Cina. Lasciare Píngyáo è come tornare alla realtà, ma vi è un altro luogo dove per un momento ci si immerge nel passato, un altro luogo che mi ha lasciato letteralmente senza fiato: affacciandomi dalla terrazza sull'esercito di terracotta il cuore si è fermato, per un attimo! Che spettacolo incredibile! Ottomila soldati di terracotta dovevano servire a proteggere simbolicamente il primo imperatore cinese Qin Shi Huang (260 - 210 a.C.) nell'aldilà. Ogni soldato, fanti, alabardieri, arcieri e balestrieri dell'armata è diverso dall'altro: mi sono divertita e appassionata a fotografare tutte le acconciature, le espressioni dei visi, le mani. Peccato che le foto siano in un dischetto che non riesco ad aprire (anzi si accettano consigli) per cui o aspettate che torni a rifare le foto o andate voi stessi a vedere questo spettacolo unico al mondo. E visto che si parla di spettacoli, non perdetevi quello al teatro di Xi'an...bellissimo! Ecco, per un primo viaggio in Cina queste sono assolutamente le mete da non perdere, almeno per me. La Cina poi è immensa e ci sono altre meraviglie da vedere: penso al tempio sospeso e il monastero di Xuankong, costruito a 75 metri di altezza, sulla parete di una montagna: sembra attaccato con la colla! O ancora le grotte di Yungang, dove tra il 460 e il 525 d.C, furono scavate, nell'arenaria della montagna, ben 252 grotte all'interno delle quali sono custodite ben 51.000 statue del Buddha. Finisco il viaggio con un piacere del gusto: a Pechino, l'anatra laccata, una prelibatezza che non dimentico, la punta d'iceberg di una cucina incredibile, che ho sempre appezzato, così distante da quella che in Italia si trova nei ristoranti cinesi.

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